mercoledì 7 ottobre 2009

La confraternita del Fante

Due parole sul grande John Fante. Chiedi alla polvere. Che romanzo. Che grandezza. Capisco finalmente, solo ora, cosa intendeva Bukowski quando parlava di grandezza letteraria di Fante. La sua scorrevolezza. La sua autenticità unita al cinismo, all'umorismo.
Ma Fante non è solo Chiedi alla polvere. L'anno scorso, finalmente, ho avuto la possibilità di leggere tutta la sua opera e devo dire che la trovo validissima tanto quanto il suddetto romanzo che è stata la prima opera fantiana che ho letto.
Vi consiglio, se vi va e se ne avete tempo, di leggerlo in lingua originale. Quest'estate l'ho comprato in Irlanda e me lo sono ri-letto di gusto. È abbastanza semplice da capire anche per chi, come me, non sa benissimo l'inglese. È veramente un'altra cosa leggere i libri nella lingua in cui sono stati scritti... sono molto più gustosi!!!
Vabbè... vi lascio alla lettura di questa piccola poesia che ho dedicato al mitico John e soprattutto con l'invito di leggervi qualcosa di suo! Non sarà tempo perso! Ve lo assicuro!
That's all FOLKS!!!

Alla fante dell'esistenza

È una strada
ad ovest di Roma
polverosa
alla quale
tutto si può chiedere.

Tutto, compresa la destinazione
dei nostri sogni ormai perduti:
ritrovati in dei bunker
sotto colline californiane
simili a colli latini
ospitanti future glorie
imperiali.

Gli si può chiedere
il destino di chi l'ha percorsa
e non ne ha visto la fine.
Di chi si è fermato
a metà per bersi
un po' di Chianti, figlio dell'uva
insieme ai confratelli
bestemmianti
inclini alla pelide ira.

Gli si può domandare
quanto grande sia la nostra fame:
questa fame saziata
dall'ennesimo pieno di vita
effettuato al distributore
alla fonte sgorgante
della fetida esistenza.

Se è lecito
le si può gentilmente
chiedere
se sia opportuno attendere
fino a primavera
per innamorarsi
dei soliti individui vuoti
che circondano
la nostra sfera d'influenza.

Se è possibile
lenire
le sofferenze di un
anno terribile
grazie ad un vino
rosso rubino
distillato e fuoriuscito
dalle nostre vene
rubiconde e grasse.

Le si può chiedere.
Quello che non ha detto
è che molto spesso
e volentieri
non ha tempo di fornirci
la risposta
che tanto desideriamo.
La bugia artificiale
che più ci aggrada
per nascondere la verità
celata nella
polvere.

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